Se il Castello Baradello, dominante la città è assunto a simbolo storico di Como, il piroscafo Patria lo affianca negli affetti di tutti i lariani e non solo...Ora è ormeggiato di fronte a Villa Olmo a farsi ammirare nella sua nuova veste. Sul ponte di prua ascolto le note di una canzone d’epoca provenienti dalla fisarmonica di un’artista di strada. Chiudo gli occhi e complice un leggero beccheggio mi sembra di navigare.
STORIA DEL PATRIA
Alla fine della Prima Guerra Mondiale, nel 1918, la "Lariana", società allora esercente il servizio di navigazione sul Lago di Como, per far fronte al numero sempre maggiore di passeggeri, avvia un programma di adeguamento della propria flotta, con il rinnovamento dei vecchi natanti, la realizzazione di un nuovo cantiere a Dervio e la costruzione di due nuovi piroscafi, i battelli gemelli "Savoia" (che prenderà poi il nome di "Patria"), varato il 31 luglio del 1926, e il "28 Ottobre", varato il 2 novembre 1926. A differenziarli solo il numero di strisce bianche orizzontali sul fumaiolo: uno per il "Savoia" e due per il "28Ottobre". Il 28 maggio 1927 il re Vittorio Emanuele III giunge a Como per l'inaugurazione delle Esposizioni del Centenario Voltiano a Villa Olmo. Dopo l'inaugurazione, il re s'imbarca sul piroscafo "Savoia" per una crociera in centro lago. Il "Savoia" è scortato dai piroscafi "Plinio" e "28 Ottobre". Il 15 giugno 1935 il "Savoia" e il "28 Ottobre" vengono impiegati dalla Lariana per il IV Raduno Lariano dell'Associazione Volontari di guerra "Azzurri di Dalmazia". In quest'occasione i due piroscafi trasportano da Como a Lecco e ritorno oltre 1500 volontari. Nel 1942, a causa dell'oscuramento notturno imposto dalla guerra, il "Savoia" si arena alla foce del torrente Liro a Gravedona. In seguito alla caduta del regime fascista, il 25 luglio 1943, il Comando di Presidio di Como richiede al presidente della Lariana comm. Felice Baragiola il cambio dei nomi dei piroscafi. Il "Savoia" prese il nome di "Patria" ed il "280ttobre" quello di "Concordia". Dalla fine del 1944 le incursioni aeree alleate attaccano anche i mezzi della navigazione. Nel gennaio del 1945 II "Patria", insieme al piroscafo "Bisbino", vengono mitragliati in centro lago. Sul "Patria" si contarono 5 morti e 17 feriti. Alla fine della guerra lo stato della flotta della Lariana è disastroso. Nel dopoguerra la Lariana è alle prese con una gravissima crisi economica, dovuta agli ingenti danni subiti. Ciononostante la Società riesce a compiere alcune importanti migliorie sulla flotta. Il 21 agosto 1952, dopo anni di discussioni, la Lariana è costretta a cessare il proprio servizio. Alla Lariana subentra la Gestione Commissariale Governativa, che rileva gran parte della flotta. Il 27 giugno 1966 il Patria torna a navigare dopo essere stato rimesso a nuovo, pitturato tutto di bianco con la ciminiera bassa a strisce rosse. Il 1° agosto 1969 il Ministro dei Trasporti nomina gestore della Navigazione l'ispettore generale Pietro Santini che diede il via a un ammodernamento della flotta. Così, il 10 giugno 1973, il Patria viene ripresentato all'utenza con paratie di vetro che permettono di vedere il lavoro delle ruote a pale, con il salone di prima classe arredato con divani e poltrone di pelle rosso scuro, con il soffitto a mosaico, il parquet lucido secondo gli schemi originali di costruzione. All'inizio degli anni '90 l'utilizzo dei piroscafi sul lago di Como ha una forte contrazione: il "Patria" viene posto in disarmo, mentre il "Concordia", abitualmente utilizzato ogni domenica, viene sottratto al servizio di linea e riservato ai soli noleggi.
I NUMERI DEL PATRIA
Lo scafo ha una lunghezza fuori tutto di 53,77 metri, una larghezza di 6,40 metri (che raggiunge i 12,30 metri con le ruote) e un'altezza laterale di 2,60 metri. Il piroscafo ha un'immersione a pieno carico di 1,35 metri ed un dislocamento di 209,95 tonnellate che diventano 286,14 a pieno carico. La portata iniziale era di 900 persone e l'equipaggio di 10, fra cui 2 macchinisti e 2 fuochisti.La potenza del piroscafo era di 660 CV e la velocità massima di 28 km/h. Il consumo orario era di 450 kg di carbone.
(Testo tratto da una brochure distribuita a bordo)