Sul Libro di Vetta del M.te San Primo trovo questa pagina, istintivamente la fotografo.
Solo qualche giorno dopo trovo una riflessione che mi spiega il perché.
Questo è anche il mio grazie!
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Perché ci si saluta in montagna?
Può essere una domanda posta da chi visita i monti da poco, noi montanari siamo talmente abituati a salutare chi frequenta i sentieri come noi da non farci più caso. E’ un’abitudine, si fa e basta, lo fanno tutti da sempre perché in montagna ci si saluta. Eppure sembra nascondere dei bellissimi significati. E’ innanzitutto un ritorno all'umanità, dopo giornate intere collegati ai social, oppure in mezzo alla gente nelle città, incrociando tante persone senza mai però incontrare nessuno. Un risveglio verso gli altri e “l’altro”, quando siamo troppo concentrati su di noi. E’ una forma d’arte: si condivide qualcosa di bello e puro, si partecipa a un insieme di sensazioni, tutte diverse, ognuno ha le sue, ma tutte forti, intense e uniche. Un’immersione totale nella bellezza fine a sé stessa. E’ un antidoto contro i pregiudizi, in montagna si è tutti uguali. Si potranno avere esperienze e temperamenti diversi, conoscenze e preparazioni differenti, ma di certo non si verrà distinti per colore della pelle, nazionalità ed estrazione sociale. E’ un’espressione nascosta di solidarietà: soffermandosi sui visi dei singoli le fisionomie rimangono impresse, sul volto si riconosce la paura, la sofferenza, il freddo, il caldo. Ci si guarda in faccia sapendo che potresti avere bisogno di quella persona se ti troverai in difficoltà, o che lei potrebbe aver bisogno di te. Ripensando a queste riflessioni, quando ci troveremo in cammino lungo un sentiero di montagna, scopriremo che salutarsi è sacro, e non potremo più fare a meno di dirci “buongiorno” con piacere. (Silvia de Fanti)-Val di Zoldo
Chissà se torneremo a salutarci in paese, come in montagna, tra sconosciuti che hanno vissuto la stessa angoscia? Io generalmente saluto tutti da sempre...ma sai quanti mi ignorano?...sorrido e penso ...domani mi saluteranno☺
RispondiEliminaRiporto una riflessione del mio coetaneo uomo di fede.
RispondiElimina"Spartire ciò che si è prima di ciò che si ha. (Sant'Agostino)
ti sapevo fotografo ma non poeta
RispondiEliminabravo bellissimi pensieri e panorami
ti sapevo fotografo ma non poeta bravo bellissimi pensieri e panorami
RispondiEliminasapermi giudicato "fotografo" mi inorgoglisce, ma poeta mi sembra eccessivo. Un grazie è comunque sentito.
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