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15 giugno 2014

{CXXXIV} San Fereolo - leggenda, storia, ricordi.


Chi era S. Fereolo?
Due sono le tradizioni, una orale, l'altra scritta.

Immagine tratta da "Tabernario" una raccolta di documenti e testimonianze del tempo passato
La tradizione popolare che si tramanda da generazione in generazione vuole che S. Fereolo sia stato un capo di briganti e d'assassini che ridottosi a cambiar vita si era rifugiato in quella località, a far penitenza per ottenere da Dio, il perdono delle sue colpe. Quinvi lo raggiungevano i suoi compagni, risoluti di trascinarlo ancora nella vita dei ladroneggi e dei delitti; ricusando il santo veniva ucciso nel luogo medesimo, dove passa il torrente. Così la tradizione orale la quale crede che dietro l'altare attuale fosse il luogo dove egli stava a far penitenza ed orazione e mostra persino un sasso tinto di rosso presso una scaturigine d'acqua, segno delle chiazze del suo sangue, testimonio del suo martirio. 

Folla di fedeli durante la celebrazione della messa solenne (2014)
Ben diversa è invece la tradizione scritta. Negli antichi martirologi (Acta Sanctorum V, 18 settembre) citati dai Bollandisti al 18 settembre, giorno in cui anche a Tavernerio si usa cantar la messa all'oratorio di San Fereolo, il santo sarebbe un soldato, vivente al tempo di Diocleziano, martirizzato nella persecuzione l'anno 304 a Vienna nella Gallia. Gli antichi codici non concordano sul luogo del martirio, come pure del giorno, ma i più pongono il martirio presso Vienna e il 18 settembre.
Tratto da "Tavernerio e oltre" - Memorie storiche raccolte dal parroco Giovanni Baserga (1873-1951)


via Primo Maggio durante la festa di San Fereolo (2014)
La sagra che fa da contorno alla celebrazione di San Fereolo, si è negli anni impoverita diventando sempre più un normale mercato di abiti, scarpe e qualche dolce. Nella mia adolescenza, era tradizione per gli uomini, comprare il cappello di paglia per proteggersi dal sole durante il lavoro nei campi. Non poteva mancare l'acquisto di falce e cote per il taglio dell'erba che sarebbe diventata fieno per gli animali in stalla, ma ancora prima fonte di gioco per noi. Era con una ciotola di legno che ci si avvicinava alla fonte posta sotto il santuario, ritenuta benefica e miracolosa, gesto che nascondeva un suo fascino e aggiungeva mistero a quel momento...




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