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31 dicembre 2020

{CCCLXV} Chiesa di San Giovanni Battista

 


La luna in questa posizione non mi era mai capitato di vederla. É appena sorta l'alba, ma la notte non ci ha ancora abbandonato. Si sta aprendo l'ultimo giorno di un anno amaro che avrebbe dovuto farci migliori. Avrebbe...



18 dicembre 2020

{CCCLXIV} Natività 2020


Telèro di Alcide Gallani sovrastante l’uscita della chiesa dell’Eucarestia.



Entra per pregare, esci per amare.

La scritta compare sopra il portone della chiesa del convento francescano di Monterosso.




14 dicembre 2020

{CCCLXIII} Chiesa di San Martino (3)

 

É un attimo, quello che ruba la nostra attenzione.


27 novembre 2020

{CCCLXII} Le cascine di Tavernerio_3

 

Cassina di Rubino - 1652





Denominata Cassina di Rubino nel 1652 come da atti catastali settecenteschi. In un elenco di cascine redatto nel 1770 la si denominò cassina Costantina. Vi abitavano due famiglie, in totale due uomini, quattro donne ed un minore. In dialetto: Cassìna Custantìna, viene detta anche Cassìna Vanàngiar per il soprannome attribuito alla famiglia che vi abitava. La fantasia popolare ha fatto derivare il nome della cascina nientemeno che da quello dell'imperatore Costantino, che si narra essere transitato in questi luoghi con le sue truppe. Gli atti del censimento del 1921 la riferiscono costituita da sei locali, nei quali viveva una famiglia di cinque persone. Si trova a 544m di altezza, a monte della chiesa di S. Martino 


Informazioni tratte dal libro 

“Tavernerio - Toponomastica storica”

di Rita Pellegrini


{CCCLXI} Le cascine di Tavernerio_2


 Plano serotti - 1530





La cascina ancor oggi esistente, si trova elencata fra quelle di Tavernerio, in un documento del 1652, come cassina in Pianzerotto. Nel 1921 la cascina Pinzaroto era abitata da una famiglia formata da sei persone che vivevano in cinque stanze. La località si trova a 525m tra la Cascina Merigetto e la Cascina Costantina. In dialetto: Cassina Pinzaròtt, detta anche Cassina Ranzaròtt o Burdiga. Quest'ultimo appellativo deriva dal soprannome attribuito all'ultima famiglia che vi abitava ai primi del '900.


Informazioni tratte dal libro 

“Tavernerio - Toponomastica storica”

di Rita Pellegrini



{CCCLX} Le cascine di Tavernerio


Al Merigietto - 1693





Qualche tempo prima del 1700 la cascina veniva chiamata cassina di S. Viola. Secondo i dati del censimento del 1921, la cascina era costituita all'epoca da tre stanze abitabili, ove vivevano i cinque componenti della famiglia. In dialetto Cassina Miringètt. La località viene chiamata anche Zipinöö, da soprannome della famiglia che vi abitava ai primi del '900. Si trova sulla strada che dal cimitero sale verso la cascina Pianzerotto e la sua denominazione storica sarebbe dovuta all'esposizione verso sud. L'edificio è in stato di totale abbandono dal 1992.


Informazioni tratte dal libro 

“Tavernerio - Toponomastica storica”
.
di Rita Pellegrini



26 novembre 2020

{CCCLIX} Giro di baite e Madonne


Sto camminando i sentieri di ieri, però non sono solo. Il telefono rompe il fruscio dei passi sulle foglie secche, non faccio in tempo a rispondere. Richiamo. Segreteria. Qualche passo ancora, richiamo. Segreteria. Aspettavo quello squillo. Rieccolo; "chiamalo ora, è libero". Ci fermiamo al sole del Burdiga, e finalmente, da una voce senza affanno... "CIAO"; Rispondiamo assieme "CIAO". Continueremo il cammino con la leggerezza nel cuore.


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1) Ronco al Deserto - Definito negli atti catastali del 1723 di proprietà parrocchiale. Nei documenti successivi (1758) fu connotato con diverso toponimo, Roncho detto la Belingera. In seguito si trovano le forme Bilingera/Milingera. In tempi più recenti tale appellativo si attribuiva specificatamente a rustico a due piani qui sito, già proprietà della parrocchia di S. Martino, utilizzato fino agli anni 70 del secolo scorso come ovile, fienile ed essicatoio  di castagne. Dialettalmente si chiama anche Birlinghèra.

2) Madonna dell’Addolorata o delle sette spade.  Restauro esterno 2020. Dialettalmente è conosciuta anche come Madòna del Giuvanin/Cichin

3) Madòna dei Bògia – fonte orale. Identificata con il soprannome attribuito ai contadini che lavoravano quei terreni, è un piccola cappella votiva nei pressi della Madòna dal Mulinètt.

4) Madòna dal Mulinètt. Cappellina ottocentesca raffigurante la Madonna della Guardia, restaurata nel 2002. Si trova all’imbocco della Valmara e la denominazione dialettale è attribuita alla famiglia proprietaria del fondo.


Informazioni tratte dal libro 

“Tavernerio - Toponomastica storica”

di Rita Pellegrini


3 settembre 2020

{CCCLVIII} M.te Bolettone...e luna piena (2)

 

Sono appena passate le ore 21 del primo di settembre quando la "bandanadei70" vincendo recenti paure, arriva sudata in vetta al Bolettone. Era giusto ripartire da qui! Trovo volti nuovi tra vecchie amicizie mai dimenticate. Il pensiero va agli assenti che avrebbero voluto esserci, a chi mi ha detto: "mandami una foto" ed a chi mi ha spronato a non smettere. Con ricordi sempre presenti, è una felicità triste quella che porto a valle.





26 luglio 2020

27 maggio 2020

{CCCLV} Onno - Conca di Crezzo - Onno



É il giorno prima di un triste anniversario, quando con una certa ritrosia mi alzo. Ho in programma un'escursione su di un percorso sconosciuto e la sigla "EE" mi mette in apprensione. Saranno l'ancora incombente pandemia e la persa dimestichezza con i sentieri a rendermi incerto?  Al ritrovo arriviamo assieme ed in anticipo, quasi a testimoniare la voglia di lasciarci alle spalle questi tempi. Il sentiero sale ripido, la fatica la sento ma scopro anche che il temuto "EE" non mi mette in difficoltà. Vedo posti sfiorati altre volte. Il “Castanun de Buncava”, castagno secolare di enormi dimensioni. Il Sacrario di Crezzo, a ricordare la tragedia dell’ATR 42. Era il 15 ottobre del 1987 quando l’aereo in volo da Milano a Colonia, cadde sui monti del Triangolo Lariano. Persero la vita 37 persone. Quello del ritorno è un gradevole e ombreggiato sentiero che percorro appagato dall'aver vinto la pigrizia mattutina. Un gelato accompagnerà i saluti.




18 marzo 2020

{CCCLIII} Ape Operaia





Il fiore è una bellissima camelia e la piccola e graziosa ape operaia sta raccogliendo il polline, parte proteica della sua alimentazione. Il miele verrà prodotto con il nettare che bottinerà su altri fiori. (note dal "me amis" apicoltore V.T.) che qui ringrazio.

15 marzo 2020

{CCCLII} Sasso di San Martino









È lunedì 16 quando aggiungo questa nota, perché?
Ecco: tra i pensieri che chiudono la giornata di ieri prima di coricarmi trovo con insistenza la presenza dell’immagine con la barca a vela. Andare “a vela”, esperienza per me pressoché sconosciuta, mi porta a pensare alla libertà di muoversi spinti dall’aria e sostenuti dall’acqua. Elementi di natura quanto mai indispensabili. Questo andare libero nel silenzio è interrotto dalle maglie di una rete che lo costringe all’immobilità. È nel dormiveglia mattutino che ne capisco il perché! Noi tutti siamo chiusi nelle nostre case, come la barca a vela nella rete.




26 febbraio 2020

{CCCLI} Rif. SEV_Corni di Canzo (5)


É un sentiero, amichevolmente suggeritoci, che ci riporta in questi luoghi
per rivedere Resegone, Grigne e San Primo.




21 febbraio 2020

{CCCL} San Defendente


Arriviamo in cima inseguendo una leggenda e ripromettendoci di tornare  in un giorno di vento.



La leggenda dei nove fratelli eremiti

In Valsassina si racconta ancora che una volta vi erano una sorella e otto fratelli tanto poveri da possedere una sola nocciola; decisero di dividerla in nove parti, uno di loro rifiutò il dovuto e morì di fame. Gli altri otto sopravvissuti scelsero allora come loro dimora e luogo di preghiera, ciascuno una cima di un monte, in vista l'uno dell'altro, e ogni sera si accendevano un fuoco su ogni vetta per trasmettere un saluto al fratello vicino. La sorella S. Margherita viveva presso Casargo, sotto il valico Piazzo, ove sorge una chiesetta romanica, San Fedele si era ritirato sopra il passo di Piazzo, San Sfirio stava sul monte Legnoncino, San Calimero su un poggio alle falde della Grigna settentrionale, a monte di Pasturo, S. Ulderico sotto la vetta del M. Croce di Muggio, San Defendente su un monte a nord di Esino Lario, San Grato sopra Bellano e San Gerolamo sopra Camaggiore. (Valli delle Grigne e del Resegone - CAI ÷ TOURING)



2 febbraio 2020

{CCCXLIX} M.te Palanzone (7)


Siamo in 2 nel giorno palindromo 02022020 l'appuntamento è per il prossimo 12022021




...in lontananza gli Appennini innevati