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16 settembre 2018

{CCCXXIII} Tomba di A. Volta (di notte)







Costeggiando in barca i canneti presso Angera sul lago Maggiore, Volta, già allertato dall'amico padre Campi che aveva osservato il fenomeno, ha modo di raccogliere il gas che gorgoglia dal fondo melmoso dell’acqua sotto forma di bollicine, che una volta emerse svaniscono nell'aria.
Egli chiama il gas raccolto "aria infiammabile nativa delle paludi".
Iniziano così i suoi studi sul metano e le relative esperienze di combustione in aria.



I lampioni all'ingresso pur accesi da una scintilla elettrica, sono alimentati a metano


15 settembre 2018

{CCCXXII} Tomba di A. Volta


Complici un invito a "merenda" e la cordiale disponibilità del custode del mausoleo,
ho la possibilità di vedere dall'interno l'ultima dimora del grande scienziato.








Il mausoleo fu eretto per volontà della moglie e dei figli di Volta
su progetto di Melchiorre Nosetti ed inaugurato il 5 marzo 1831.

Ai lati del cancelletto d’ingresso vi sono due statue di Luigi Argenti:
quella di sinistra raffigura la Religione che prega per il suo figlio esemplare,
mentre l’altra rappresenta la Scienza che inconsolabile piange il suo cultore.

All'interno, sulla parete di fondo, si intravede il sarcofago lavorato in marmo dallo scultore Bayer,
cui sovrasta un busto scolpito da Giovan Battista Comolli.
Affiancano il busto due geni alati, uno dei quali è in atto di coronare Volta.
Nel riquadro sovrastante spicca il rilievo raffigurante l’episodio più celebrato della vita di Volta:
quello della presentazione della pila a Napoleone Bonaparte in Parigi nel 1801.

La tomba è monumento nazionale,
in base al Decreto reale di Vittorio Emanuele III, del 27 febbraio 1925.