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24 agosto 2013

{XCVII} Castello Baradello (2)


Da qualche tempo con lo pseudonimo Penelope c’è chi mi rende partecipe di alcuni suoi pensieri, ai quali oggi ho associato delle immagini.






Ora è sparito nel buio quando i miei occhi lo cercano, ne vogliono ritrovare i sottili contorni lontani, eppure, la notte sembra averlo inghiottito. Semplicemente fiero e severo nei modi, il castello Baradello là di fronte è rimasto avvolto solo fino a poco fa da strani giochi di luce, ed io adoro fermare il mio sguardo su di lui. L'ho visto lentamente imbiancarsi da fiocchi di neve che silenziosamente si sono poggiati. L’ho visto luccicare al sole o tetro scomparire in una nebbia timida... L'ho osservato divertirsi con grandi nuvole e quasi pareva giocasse a nascondino. Alle spalle il cielo ha spaziato nelle sue tinte calde e intense o al contrario buie e angoscianti. Mi sono fermata un istante con l’assurdo pensiero di lui che scruta i miei occhi, mi vede, mi fissa in uno sguardo incrociato ferma su di lui. Ho sorriso alla fine, eppure sembra che il suo sguardo serioso da lontano segua il mio e i miei movimenti discreti. Ne sono particolarmente attirata è disarmante saperlo là infinitamente solo, a volte persino malinconico. Solo nell’assordante rumore di una città che sotto ai suoi piedi corre e a volte non si accorge di lui. (Penelope)


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