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10 agosto 2013

{XCV} Notte di S. Lorenzo


Ci si ritrova al Ponte dei Bottini, lungo quello che fu il percorso della tramvia Como-Erba.
Tavolate illuminate da piccoli ceri, musiche zingaresche e giochi di fuoco.
É davvero una notte speciale.









Questa notte da tempi senza memoria è dedicata al martirio di San Lorenzo.Le stelle cadenti sono le lacrime versate dal santo durante il suo supplizio, che scendono sulla terra solo il giorno della sua morte, contribuendo a creare un'atmosfera magica e carica di speranza. Nella tradizione popolare, le stelle del 10 agosto sono anche chiamate fuochi di San Lorenzo, poiché ricordano le scintille provenienti dalla graticola infuocata su cui fu ucciso. Nella realtà San Lorenzo fu decapitato.
Questa tradizione è così radicata e evocativa che anche il poeta Giovanni Pascoli vi dedicò un canto, chiamato X AGOSTO, in cui rievocò la morte del padre ucciso in un'imboscata proprio quel giorno.


San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo favilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono...
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!
 


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