La Baita Patrizi è uno storico rifugio privato sul fianco meridionale del Dossmat, nel Pian della Rovere, sulle pendici del Monte Bolettone. Ci passo spesso ed il vederla chiusa è sempre un rammarico. Questa volta i futuri gestori mi dicono che a breve riaprirà nei giorni di Mercoledì, Giovedì, Sabato e Domenica. Un grosso "in bocca al lupo" per la loro avventura.
Sull'ingresso della Baita è ancora visibile una targa in cemento che recita "Capanna Brigata Patrizi". La strada che collega Albavilla e la Baita Patrizi, che prende il nome di "La Tagliata", è stata realizzata con i bulldozer durante il periodo fascista. Per questo originariamente la baita era stata dedicata a Mussolini. Tuttavia dopo la guerra - o forse nel periodo della resistenza - fu ribattezza in omaggio alla 2ª Brigata G.A.P. – S.A.P. Matteotti “Patrizi” che nel 1944 aveva tre distaccamenti: uno a Galbiate, uno a Cesana Brianza e uno ad Erba. G.A.P. è l'acronimo per "Gruppi di Azione Patriottica" mentre S.A.P. è l'acronimo di "Squadre di Azione Patriottica". Queste ultime nacquero e si svilupparono come milizia nazionale, le cui fila erano aperte a tutti coloro che, indipendentemente dalla loro fede politica volevano battersi armi alla mano, non per l’avvento del comunismo, ma per la sconfitta del nazifascismo e per la creazione di una libera democrazia. Il "sapista" se non era un renitente o un ricercato, viveva una normale vita familiare, continuando ad esercitare il suo lavoro, a differenza del "gappista" che viveva in completa clandestinità. (dal portale LarioTrek.it di Davide Valsecchi, che qui ringrazio)
2 commenti:
Bravo. Ciao
Grazie, a presto
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